
Joseph Loewsztein, figlio di Boris Lowsztein e Salomona Brill è nato in Polonia a Varsavia il 27 marzo 1915. Si è trasferito in Italia nel 1933 per studiare medicina, a Palermo, dove si è laureato il 22 novembre 1939. Ha eseguito il tirocinio pratico di sei mesi, ma per causa di una nefrite non ha potuto sostenere gli esami di Stato (lew9).

Il 14 giugno 1940 viene fermato e incarcerato dalla Prefettura di Palermo perché “elemento pericoloso e sospetto di esercitare attività contraria all’interesse nazionale”.

Ne viene proposto l’internamento, che è disposto il 22 giugno nel campo di Ferramonti di Tarsia (lew2-lew3), prima però arriva al campo di Campagna (lew4) dove arriva il 16 luglio 1940 [lew5].
Disposizione del Ministero dell’Interno che indica Ferramonti come luogo di internamento per Josef Disposizione del Ministero dell’Interno che invia Josef a Campagna Comunicazione del Ministero che informa dell’arrivo di Josef a Ferramonti
Dato che a Palermo riceveva rimesse dai genitori, non si ritiene bisognoso del sussidio. Loewsztein spiega di non ricevere più da giugno ’39 quella rimessa, per le limitazioni cui sono sottoposte i genitori in Polonia. Il sussidio viene autorizzato.
Comunicazione della Prefettura di Cosenza che non ritiene Josef bisognoso di sussidio Il Prefetto di Cosenza dà parere favorevole al sussidio per Josef, 29 luglio 1940 Autorizzazione ministeriale del contributo per Josef del 15 agosto 1940
Il 16 dicembre chiede di poter sostenere gli esami di Stato (lew9) di abilitazione (“a Bologna o Roma”), motivando la sua intenzione di trasferirsi negli Usa. Il Ministero risponde che gli ebrei possono sostenere l’esame di stato solo nella sessione immediatamente successiva alla laurea; quindi a lui è preclusa.
Lettera di Josef del 16/12/1940 in cui chiede di sostenere gli esami di Stato Lettera di accompagnamento della Prefettura alla richiesta di Josef Risposta negativa del Ministero del 24 marzo 1941
Il 13 ottobre 1941 chiede di essere trasferito a Monteroduni, dove ha uno zio materno; la domanda è respinta il 20 novembre.
Richiesta di trasferimento del 13 ottobre 1941 a Monteraduni Parere contrario della Prefettura di Campobasso del 20 novembre 1941 Lettera del Ministero che nega il trasferimento, 25 novembre 1941
Il 17 febbraio 1942 scrive all’Interno denunciando una disturbo dermatologico, e chiede una terapia di raggi UV in ospedale.
Lettera di Josef del 17 febbraio 1942 che chiede una visita e una terapia UV Lettera del direttore del campo di Ferramonti Parere favorevole del campo di Ferramonti alla visita per Josef
Il 7 marzo il Ministero dell’Interno dà parere favorevole a una visita del medico provinciale, che dovrà verificare l’idoneità di Loewsztein alla vita del campo di concentramento. Il primo aprile il direttore, dopo la visita del medico provinciale, afferma che Loewsztein è idoneo alla vita del campo. Il 14 aprile l’internato torna a chiedere una visita del medico provinciale per ottenere un ricovero in ospedale. Il 12 maggio la prefettura comunica al Ministero che anche dalla nuova visita non è emersa la necessità di ricovero. Il 22 dicembre 1942 chiede di essere trasferito a Piandimeleto per convivere con un cugino.
Parere favorevole del Ministero dell’Interno alla visita di un medico provinciale, 7 marzo 1942 Il medico afferma che Josef è idoneo alla vita nel campo, 1 aprile 1942 Richiesta di Josef di un’ulteriore visita, 14 aprile 1942 La prefettura comunica che non è necessario un ricovero, 12 maggio 1942 Il Ministero respinge la richiesta di ricovero di Josef, 25 maggio 1942 22 dicembre 1942 Josef chiede il trasferimento
a Piandimeleto
La domanda viene accolta il 3 marzo 1943.
La prefettura dà parere positivo al trasferimento di Josef del 14 febbaio 1943 Il tre marzo 1943 il Ministero dispone l’accompagnamento a Pesaro di Josef Comunicazione del campo di Ferramonti che informa della buona condotta di Josef
Ad aprile 1943 internato a Piandimeleto (PU); il 20 luglio dichiara di rinunziare al sussidio, il 12 giugno chiede un sussidio alimentare. A settembre dello stesso anno va a Sant’Angelo in Vado (PU).
Comunicazione del 31 luglio 1943 in cui si comunica che Josef rinuncia al sussidio Comunicazione del 14 agosto 1943 in cui Josef chiede un sussidio alimentare
Riuscì a sfuggire agli arresti del tre dicembre 1943 volti a catturare gli ebrei presenti nella provincia di Pesaro, ma fu fermato il giorno dopo e portato in carcere a Urbino; ne uscì solo a inizio agosto con obbligo di residenza. La polizia tedesca lo arrestò il 12 agosto nell’ospedale di Urbino, dove era nascosto, e lo portò al carcere di Forlì.