
Georg Gottesmann, figlio di Norman Gottesmann e Cecilia Gotz è nato a Vienna il 25 gennaio 1899 [gott3].

In Italia dal 1922, apolide, celibe, già impiegato per 9 anni presso la Società Italiana Alluminio (ex gruppo Montecatini) come assistente tecnico e traduttore tecnico[gott17], poi disoccupato [gott7]; con lui, in Italia, una sorella, Luisa, sposata con un Vasta [gott2].
A Milano viveva in via Marco d’Oggiono 9 in condizioni, secondo la prefettura, discrete. Nel 1938 viene schedato come ebreo straniero e comincia a richiedere permessi per permanere nel regno motivando mancati rinnovi del passaporto da parte del consolato di Germania. A Milano ha un primo episodio di sclerosi polmonare [gott27]

Viene recluso dal 19.07.1940 a Lama dei Peligni (CH) [gott6-9-10] e il 4.05.1942 a Campagna (SA) [gott5-28] .
Chiede una licenza per recarsi a Bologna dalla sorella che si farebbe carico delle spese per l’applicazione di una dentiera [gott21-gott11]
Ha un certificato medico che dispone la necessità della dentiera [gott20]; la licenza è negata, perché, gli viene risposto [gott22] la sorella potrebbe pagare una visita anche a Chieti.
il 15 settembre 1942 ottiene una licenza di otto giorni per recarsi a Bologna per una visita medica perché afflitto da disturbi respiratori [gott 25] pare anche grazie al fatto che il marito della sorella era al momento capitano dell’Esercito italiano prigioniero in Africa [gott32].
Successivamente, sarebbe tornato a chiedere nuove licenze per altre visite a Bologna, e possibilmente un trasferimento in Emilia o Veneto, ritenendo il clima più adatto [gott37] . Viene sottoposto a visita dal medico privinciale il quale certifica che non è idoneo al regime cel campo di concentramento [gott39].
Poi internato ad Apecchio (PU) [gott4 gott41 gott42], a suo dire per propria richiesta per problemi di salute il 12 gennaio 1943.
Si trova ad apecchio almeno fino al 13 maggio 1943. Riceveva il sussidio di 6 lire e 50 [gott12], ma aveva fatto richiesta di avere un aumento perché per condizioni di salute precarie il medico gli aveva indicato di nutrirsi più sufficientemente [gott46].
A luglio ‘43 la sorella Luisa, che ha perduto il marito soldato in Africa, chiede una licenza per l’unico parente prossimo, il fratello, e consentirgli di venirla a trovare a Bologna, [Gott49] istanza accolta [gott50]. Successivamente, la sorella proverà invano a ottenerne il trasferimento definitivo a Bologna [gott47].
Venne arrestato il 03 dicembre 1943 in una retata rivolta agli ebrei della provincia di Pesaro. Rilasciato a inizio agosto dal carcere di Urbino con obbligo di presenza, viene nuovamente arrestato il 12 agosto dalle SS che irrompono nel reparto isolamento dell’ospedale di Urbino dove era rifugiato. È la stessa retata in cui vengono arrestati Gaddo Morpurgo, Joseph Loewsztein, Joseph Temann, la famiglia Amsterdam (Joseph, Salka Richter, Selma e Arthur), i coniugi Paetch, i coniugi Israel Amsterdam.
Le SS lo trasferiscono insieme agli altri al carcere di Forlì. Il 5 settembre viene condotto al campo di aviazione di Forlì dove viene fucilato.
Dal sito Pro Urbino: